Le cronache raccolte in queste pagine, che raccontano follie e drammi di individui e di famiglie che vivono sulle Alpi, provengono da un lungo elenco di vicende in gran parte sconosciute, sconcertanti e persino misteriose.
Messe una dopo l'altra, queste cronache costituiscono la guida a una montagna triste fatta di angosce e solitudini maturate per lo più dentro le mura domestiche e sepolte come segreti inconfessabili dentro i confini delle comunità e dei villaggi, mentre intorno frotte di villeggianti inseguono divertimenti, svaghi, relax, serenità e benessere. Questo lato segreto e oscuro delle Alpi, troppo spesso taciuto – che contrasta con l'amenità dei prati e dei boschi, la graziosità dei villaggi, la timidezza dei montanari – svela l'estrema ambiguità e complessità della realtà alpina contemporanea, là dove si rileva l'esistenza di una struttura antropologica profonda che è l'intermittenza esistenziale, generatrice inarrestabile di tragici spaesamenti.
Indice - Sommario
sommario del mal di vivere sulle alpi: sintomatologia e ananmesi.
Note di prefazione Giovanni Kezich
introduzione
Capitolo I alpi: estrema riserva di serenità?
- Cronache del disincanto
- Sogni e controsogni
Capitolo II invenzione e immaginari globali
- Immaginari e realtà
- Doppio immaginario
- La belle montagne
- La montagne maudite
Capitolo III invenzione e immaginari locali
- Laddove
- Rarefazione sociale
- Rispèt
- Feste e vertigine
Capitolo IV oggi: una montagna puzzle
- Luoghi e spazi stratificati
- Comunità locali
- Villaggio vacanze
- Museo
- Intermittenza esistenziale
Capitolo V ovvero tristi montagne